lunedì 29 aprile 2013

Il chicco di mais

C'era un chicco di mais
Che sognava di diventare un pop corn
Ma non valutava che per cambiare
Un bel po' si doveva scottare
Mentre pensava alla sua folta chioma bianca fluente
Bruciava nell'olio bollente
Di lui non rimase che niente

[Stefano Decandia]

domenica 28 aprile 2013

La serranda

Dormo tutta la notte
Con la serranda alzata
E appena mi sveglio la abbasso

Ché non ho voglia di vivere oggi
Non ce la faccio
Noi non siamo felici
Siamo di passaggio

Siamo di corsa
E a me fa male un polpaccio

(Continua...)

[Stefano Decandia]

martedì 23 aprile 2013

Immerso

Se fossi emergente
Avrei sì i piedi sott’acqua
Ma la testa fuori

Invece sono immerso
I piedi piantati nella sabbia
E gli occhi chiusi
Ché li brucia il sale dell’acqua

Afferro le caviglie per estrarle
Come denti da una bocca
Che non devo più sfamare

Le stringo
Le potrei spezzare
Mi mancano le forze
Ché non so nuotare

(Continua...)

[Stefano Decandia]

lunedì 22 aprile 2013

Il bimbo iperattivo

Il bimbo iperattivo
Non è così cattivo
Attira l’attenzione
Senza concentrazione
Si muove un po’ d’impulso
Ogni suo gesto è insulso
Vorrebbe metter fuoco
Al suo compar di gioco

Il bimbo iperattivo
È certo più aggressivo
Da pessimo studente
È spesso inconcludente
Ma mica è uno sbandato
È solo un po’ sbadato
Ingurgita un presidio
Che lo porterà al suicidio

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Edward Gorey

domenica 21 aprile 2013

Amore che fa male al cuore

Amore che fa male al cuore
Che si nasconde sotto il letto
Mentre un'amicizia muore
Che tu sia maledetto
Se quel bacio non era sincero
Che tutto bruci ora
Se non era vero

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Roland Topor

martedì 16 aprile 2013

Barattolo d’olive

Barattolo d’olive
Ne son rimaste poche sul fondo
Batto con la mano e ne acchiappo due
Una la metto in bocca a lei, con tutte le dita
L’altra la mangio io

Ora sul fondo ci son solo due olive
Ma c'è sempre l'acqua, che non deve cadere

Sto per ripetere lo stesso gesto
Ma lei mi dice: «Da’ qua!»
Beve in un istante l'acqua dal barattolo, lo svuota
Prende le olive
Ne imbocca una per ciascuno
– Che dita saporite, salate –
Si asciuga la mano sulla mia barba
E sputa l'acqua nel barattolo

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Barattolo d’olive - inigammi

martedì 9 aprile 2013

Che fanno gli uomini?

L’umano contemporaneo resta in casa a pettinarsi tutto il giorno.

Gli altri... si tagliano i capelli con schegge di pietra e preparano acconciature con rametti di legno e frammenti d’ossa.

I vecchi stanno seduti in cerchio, il centro è un calderone, le rughe ruotano in orbita di pelle morta.

Le donne hanno il viso coperto ma il seno è scoperto.
La pancia è dipinta di verde, ma non verde petrolio, né verde militare. Solo verde.
Le gambe son forti e robuste, più delle braccia.
Le piante dei piedi son come di roccia.

I bambini sono assordanti, volatili ma ordinati.
I bambini non sono né maschi né femmine: sono solo bambini.
I bambini distraggono i vecchi.

I vecchi sorridono ai bambini.
Anche i vecchi son solo vecchi.

Le donne son tutte dipinte.

Che fanno gli uomini?

L’umano contemporaneo perde tempo a rimirarsi allo specchio.

Gli altri... infrangono il viso sui cerchi nel lago, spaventano i pesci, non mangiano i pesci.

I vecchi raccolgono frutta polposa, dolce, non danno importanza agli agrumi, ai frutti acidi.
I limoni son doni o semplici decorazioni.

Le donne – ora a volto scoperto – portano i capelli corti: ché nessuna ciocca ne arresti lo sguardo.
La pelle è bruciata dal sole, tranne che in faccia.
Le unghie son solide – anche quelle dei piedi – e dalla tinta uniforme.

I bambini son calmi: bisbigliano versi all’orecchio l’un l’altro; uno di loro ha ottenuto qualcosa da un vecchio, un piccolo oggetto, forse di ferro.

Le donne mostrano il sorriso ai bambini.
I bambini sorridono.
I vecchi sorridono.
Tutti sorridono.

Che fanno gli uomini?

(Continua…)

[Stefano Decandia]

lunedì 8 aprile 2013

Ti dovrei ascoltare

Non ti dico tutto
Perché non riesco
Non faccio in tempo a digitare
Non faccio in tempo a scrivere
Tu sei lì che aspetti
E non aspetti lettere

Per dirti tutto
Ti dovrei parlare
Ti direi il possibile
Ti dovrei ascoltare

Ti vorrei ascoltare

(Continua...)

[Stefano Decandia]

sabato 6 aprile 2013

mercoledì 3 aprile 2013

Essere sé stessi

A volte essere sé stessi comporta diventare qualcun altro. Altre volte diventare sé stessi comporta essere qualcun altro. Diventare qualcuno comporta sempre essere sé stessi.

[Stefano Decandia]


martedì 2 aprile 2013

A modo mio

Racconta sofferente allo psichiatra
Citando una canzone di Sinatra
– Dottore voglio fare “A modo mio
Perché da quando non mi sento Dio
Non c’è nessuno più che m’idolatra –

Risponde lo psichiatra prontamente
Calmando con la voce il suo paziente
– Sarai apprezzato per i tuoi progressi
Che sono forte centro d’interessi
Per chi si crede meno deficiente –

(Continua…)

[Stefano Decandia]


Immagine: I veri pazzi sono fuori - Bruno Caruso

lunedì 1 aprile 2013

Amoremandarino

Foglie di mandarino
Foglie di mandarino
Foglie di mandarino
Ho voglie di mandarino
Felice tu
Felice io
Mandarino

Ho un mandarino nel cuore
Per te che hai fame di mandarino
Sbucciati mandarino
Buccia di mandarino
Spogliati mandarino
Spoglie di mandarino
Mandami
Mandarino

[Stefano Decandia]


Immagine: Foglie di mandarino - inigammi

 

Video: Amoremandarino - Special-Ste

Il tempo per sé

Fece carriera
Arrivò in alto
Ma perse tempo
Il tempo per sé

(Lei)
Aveva un uomo
E quattro figli
Lontana da tutto il resto
Disse: «Tieni il resto per te»

(Lui)
Le gambe lunghe
Le mani scarne
Rimase in contemplazione
Ma non di sé

(Lei)
Non disse niente
Non dissentì mai
Non ti senti male?
Ha l'anima l'animale?
«È sofferente» rispose sempre
Andando avanti
Ma perse tempo
Il tempo per sé

Pensò che il tempo
Non esistesse
E allora perse il tempo
Il tempo per sé

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Il pensatore - Auguste Rodin