lunedì 10 novembre 2014

Amore Zombi

Il mio corpo mutilato non amato da te
Come un porco si è smembrato tra zombi e paté
Carne da bisteccheria con intorno te
Contorno d’amor che non c’è

Una volta morto s’è svegliato
Infastidito dal sole
E dalla meraviglia del creato

Ormai buono solo ad ingrassare
Nonostante la putrefazione
Ottimo con lingua, cuore e sale
Ecco la delizia del malato

Non l’hai mai provato col limone?

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Rick Genest "Zombie Boy"

mercoledì 29 ottobre 2014

Ti incontro mentre dormi

Ostinato io ti incontro mentre dormi
Destinato il nostro incontro da un addio
Nei miei sogni non sei sfuggente
Nei miei incubi ricorrente

Tormentato io ti incontro mentre dormi
Rovinato il nostro incontro dal passato
Nei miei sogni la mia invenzione
Nei miei incubi la realtà

Vorrei lasciarti ed essere lasciato
Saremmo entrambi liberi
Di viverci
E liberi: dividerci

(Continua...)

[Stefano Decandia]

sabato 2 agosto 2014

Amarsi con le ossa

Il fascino di casa abbandonata
Si mescola a natura contaminata
Quelle inferriate poste successivamente
Un pugno all'occhio alla finestra fatiscente

I braccialetti di filo spinato
Le collanine di terra e selciato
E rotolarsi amarsi con le ossa
Lussarsi spalle e scapole in una sola mossa

D'altronde quel cancello arrugginito
Ha miagolato più del letto
E delle assi del soffitto

Il latte in bocca e il sangue alle ginocchia
Ci amiamo ancora come quella volta?

Entrambi bambini curiosi feriti ma mai impauriti
Soltanto decisi ad aver tutto quel che gli tocca

Non togliermi le mani dalla bocca

(Continua...)

[Stefano Decandia]

martedì 22 luglio 2014

Pensiero magico

Riattacco io, riattacchi tu e non parliamo più
Chissà perché mi sembra tutto così semplice
Chissà perché tu odi a morte la mia logica
Forse perché rende possibile la pratica
E non lo so cosa significhi per te
Ma non è sonno, ti assicuro, sono i sintomi
Di depressione, autunno, pioggia e solitudine
E più mi curo dell’analisi dei sintomi
E più mi odi e più mi odio e mi preoccupi
Se solo tu capissi che vorrei proteggermi
Portare la mia evoluzione oltre i miei limiti

Riattacco io, riattacchi tu e non parliamo più
Chissà perché mi sembra tutto sempre facile
Contemporaneamente si rovinano giornate
È grazie a lei che riesco ad essere speciale, sai
Sistematicamente interferenze nei pensieri
È il modo in cui io esplodo il mio universo verso te

Il risultato afferma che il modo è sbagliato
Non è il modo adatto, ma l’adopero
In quanto è l’unico che per ora ho
Sto raccogliendo informazioni fissando immagini:
Tu al centro del cuore
L’idea attorcigliata all’albero motore

Scrivere senza staccare mai la penna dal foglio il cambiamento che voglio

Riattacco io, riattacchi tu e non parliamo più
Chissà perché mi sembra tutto così semplice
Chissà perché mi sembra tutto sempre facile
È il modo in cui io esplodo il mio universo verso te.

Riattacco io, riattacchi tu e non parliamo più

[Stefano Decandia]

mercoledì 16 luglio 2014

Il luogo degli abbandoni

Di quello che è stato
Che chiami passato
Che cosa è rimasto?

Il vuoto avanzato
Il peso nascosto

Che fai di quello che sei?
Che farai di quello che sei?

Il resto dei mostri
E gli altri fantasmi
Nel luogo degli abbandoni

L’abisso più buio
Il nero sul foglio

Che fai di quello che sei?
Che farai di quello che sei?

Quando l’assenza supera ogni distanza

(Continua...)

[Stefano Decandia]

venerdì 4 luglio 2014

Vulnerabile Tempo

Fammi restare nel mio vulnerabile
Stato emotivo, disarmato
A piedi nudi su cocci di vetro

Io non mi sposto, adoro esser esposto
Amo le rughe e le scanalature
Raccolgono le lacrime delle paure

Scavami dentro
Buttati dentro
Attraverso la cassa toracica

È la grammatica della drammatica
Che mette a punto la punteggiatura

È l’importanza del possibile
Trasforma in sogni queste lettere

Mi emozionano – e mi sento vivo
Le profondità dell’animo

Il dolore è un corriere
Il trasporto è necessario

Fammi esplorare le distanze
Sei sempre un viaggio nel tempo

Anche quando sembra che non sia abbastanza
Ecco un altro spaziotempo

Bello rivedersi come niente fosse
È passato tanto tempo

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Pedalandia - inigammi

mercoledì 18 giugno 2014

L’unico senso che ci sia

Offrimi come esausto
Premesso che non scherzo mai
Né col sorriso impresso
Né con i nostri guai

Del sacrificio umano
Non è rimasto niente
Ciò che si rende inerme
Dopo diventa forte

Qua l’aria non ci ammala…

Tutta quest’ironia, questa magia
Ha aperto intime porte
Per poi spazzare via
La morte

Tutta quest’ironia, questa magia
Ha aperto intime porte
Per poi spazzare via
L’unico senso che ci sia

Qua l’aria non ci ammala…

Dopo l’umiliazione viene la redenzione
Come dopo la notte – Arriva la colazione

Dopo quella sconfitta sei ritornata dritta
Ché dov’è fallimento germoglia sentimento

Spunta accorcia piana smussa mozza
Elimina la punta dalla bozza

Smussa piana leviga e trasforma
Elimina lo spigolo e la forma

Qua l’aria non ci ammala…

Spunta accorcia piana smussa mozza
Elimina la punta dalla bozza

Passa varca supera il confine
Quindi mette la parola fine

(Continua...)

[Stefano Decandia]

lunedì 9 giugno 2014

Il mio posto nell’universo

Per tutta l’acqua del mondo
In penombra rimango
Tirami a te, ma forte
Rompi le ossa al santo

Ogni orma è il passo di un altro
Ciò che è taciuto è sottile

Trasparente e visibile soltanto al buio
È la vita: certe volte muoio
Tra la gente ma le mani in mano
O in tasca: è disumano

E se fossi tu il mio posto nell’universo?
E se non fosse giusto il mio linguaggio ma il mio corpo?
È una musica che non si sente mai davvero
Incompresa ma non si può farne a meno

Per tutte le ore del giorno
Riempi la testa al morto
Legami a te, più stretto
Sta cigolando il letto

Il controllo sull’orgasmo dell’altro
Ciò che è taciuto è sottile

Trasparente e visibile soltanto al buio
È la vita: certe volte muoio
Tra la gente con le mani in faccia
E facce rosse e mani altrove

E se fossi tu il mio posto nell’universo?
E se non fosse giusto il mio linguaggio ma il mio corpo?
È una musica che non si sente mai davvero
Incompresa ma non si può farne a meno

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Mann und Frau (Umarmung) - Egon Schiele

mercoledì 4 giugno 2014

Al di là del fiume

Se questo luogo non fosse più un luogo fisico, potremmo costruire fondamenta sopra il fiume; se questo spazio avesse spazio per le nostre divergenze, deviazioni, conflitti, crisi e implicazioni.
Hai valutato tutte quante le mie dimensioni? Hai preso in considerazione le mie aspirazioni?
A lungo andare imparerò a nuotare ma nel fiume e non nel mare.

Arrivando al di là del fiume.

Ho utilizzato tutte quante le mie percezioni, per arrivare fino al centro delle tue emozioni, oppure mi sono inchiodato sul diritto legittimo di esserne informato?
Ho fatto tutto questo per bisogno naturale di esprimermi cantando, anche se non lo so fare. Ho dato tutto per poterti avere e mantenere, curare e conservare, come il Piccolo col Fiore. In sintesi, buttarmi dentro il fiume e respirare, a braccia aperte imparare a nuotare.

Arrivando al di là del fiume.

[Stefano Decandia]


Immagine: Pontile - Matteo Panici

lunedì 2 giugno 2014

Menomia

Parlo col corpo per parlar con te, il tuo corpo parla e io lo ascolto... con aria sognante e prendo appunti sul mio corpo, e la definizione è devastante. Parliamo di quello che fu, di quello che subì, di quello che vorrà patire. Parliamo di quello che non tornerà più, d’altronde patire è l’anticamera del morire. Parliamone una buona volta, che sia la volta buona, in seguito non ne parliamo più. Ma il seguito è un copione che si ripete come costrizione e chiede amore e corpo e ancora... a fare le ore piccole, sul filo di un telefono, su un divanetto rotto, oppure dietro un albero.

Metonimia del nome per il corpo, ché più si dona e più sei meno mia e più sei meno mia e più ti amo e più son meno tuo e più ci amiamo.

Ti amo. Se tu sei meno mia. Menomia.

(Continua...)

[Stefano Decandia]

domenica 18 maggio 2014

Le fasi dell'amore

Le meccaniche
Le dinamiche
I parametri
Stai imparandoli?
Stai seguendomi?
A che punto sei?
In che fase sei?
Son diversi stadi
Son divisi così:

C’è l'incontro chic
Che diventa fuoco
Dove tutto è libero
Lo sarà per poco
Stai godendolo?
Quindi non fermarti
Stai sperando già
Stai allagandoti

C’è lo sguardo eccentrico
Di chi ha da dare del filo da torcere
La risposta subdola
Di una falsa docile
Quella donna che si insinua felina
E cammina cammina
Me la trovo vicina

C’è il contatto primordiale
Delle mani in orbita
Vorticose per le scale
Resistenze in perdita
Non mi ostacoli
Non ho limiti
La tua schiena è un'arteria
Che mi conduce lì

(Continua…)

[Stefano Decandia]

sabato 10 maggio 2014

L’amore o la stagnola

Arrivò settembre
Era ancora caldo
Certo non pensavo che l’inferno
Fosse molto più fresco
Miravo in alto

Chi avesse scommesso avrebbe perso
Noi che ci lasciamo
Un evidente complotto alieno
Anche il frutto più dolce
Senza cure
Col tempo diventa veleno

Ora siamo qua
A valutare le possibilità

Che cos'è che ci lega ancora
È l'amore o la stagnola?

Fu un inverno rigido
Il clima in casa: tiepido
Certo non pensavo di trovarmi
Come mamma m’ha fatto
Di fronte allo specchio

Tutte le volte che ci siamo feriti
Che ci siamo aggrediti
Ci siamo mai capiti?

Eppure troviamo il coraggio
Per guardarci negli occhi
Col cuore nel ghiaccio

Ora siamo qua
A raccontare le possibilità

Che cos'è che ci lega ancora
È l'amore o la stagnola?

Mi svegliavo e avevo te
Ma la libertà dov’è?

I tuoi baci amari
E poi giù le mani
– Non ti voglio vedere così! –

È finita la stagnola

Farsi male...

Quasi tutte le notti
A sognare da soli

Ora siamo qua
A seppellire le possibilità

Che cos'è che ci lega ancora
È l'amore o la stagnola?

Ora, qui

Ora siamo qua
A inventare le possibilità

Che cos'è che ci lega ancora
È l'amore o la stagnola?

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Separazione II - Edvard Munch

mercoledì 30 aprile 2014

Controllo sociale

Stan preparando la gente
A dire sempre sì
Ad accettare tutto come niente fosse

Ci imbottiscono di farmaci e televisione
Poi ci fotton la libido con la loro azione

Son di casa in Chiesa
Son l'Italia media
Mezza punizione
Perché mezza sega

Siamo sotto controllo
E ci sentiamo protetti

Oppure al Grande fratello
In mezzo a quei reietti

(Continua...)

[Stefano Decandia]

mercoledì 23 aprile 2014

Io cerco sempre te

Io cerco sempre te
Ma tu non ci sei mai
Se voglio solo te
Forse non mi conosco

Se non so stare insieme
Insieme a me davvero
Tenermi tutto insieme
Andare oltre la somma

Se non c’è pace in me
Fare pace con te
È inammissibile

Se non c’è pace in te
Fare pace con me
Sarà impossibile

Io grido “Dove sei?”
Per dirti dove sono io
Ti parlo in modo che sia tu a parlarmi

Ti ascolto…
E rapito nel tuo canto
Sogno che mi ascolti
E che mi parli tanto

Parlami tanto

Delle tue paure
Del timore che si fa terrore

Dell’angoscia ancestrale
Che nell’abbraccio scompare

Parlami di te
Parlandomi di tutto il resto

E tutto il resto del tempo parlami di te

(Continua...)

[Stefano Decandia]

sabato 12 aprile 2014

Hai reso originale il pane

Sbalzi d’umore
per via del mare.
Intere colonie di lune.
Pioggia di sabbia
per via del vento.
Scintille di sale e di perle.

Hai reso originale il pane,
per te è normale.
Cosa tieni nelle mani?
– Niente.
È una collana di conchiglie
d’acqua verde… –
…che dipinge trasparenze
e il filo le stringe.

Stanca, la terra,
nasconde gli aghi di pino
e in un attimo son solchi e mattino.
Temperature alte
e assenza di luce
ti fanno dormire felice.

Hai reso originale il pane…

(Continua...)

[Stefano Decandia]

mercoledì 9 aprile 2014

Mio piccolo limone

Quando stai male dimmi solo "Limone"
E capirò che cosa devo fare
Prendermi cura delle foglie del tuo limone
Avere cura del tuo seme, del tuo limone
Albero di limone
Mio piccolo limone
Limone

Quando stai male dimmi sempre "Limone"
Prendermi cura del tuo tè col limone
E con le scorze ci condisco l’amore
È la parola che ci fa creare
Che ci fa generare
Un piccolo limone
Mio piccolo limone
Limone

Se non ti piace, poco importa "Limone"
Mi puoi dire "Buongiorno"
Mi puoi dire "Unicorno"
Fammi capire che ti senti limone
Che ti senti spremuta
Che hai bisogno d’amore
Da un piccolo limone
Mio piccolo limone
Limone

Quando stai male gridami "Limone"
Quando stai male afferrami le mani
Quando stai male gridami "Rimani!"
Allora, metto radici come questo limone
Albero di limone
Mio piccolo limone
Limone

[Stefano Decandia]

domenica 6 aprile 2014

Soli all’alba

Io che mi alzo presto
E tu che, sveglia, non mi cerchi
Soli all’alba
Prima insieme
Ori soli e basta
Soli non illuminan sistemi
E questi restan bui
Spero che dall’altra parte dello schermo ci sia lui

A farti compagnia
Con le sue lettere
La costruzione delle frasi
Svela stati d’animo
E la fotografia
Fatta per qualcun altro
Non rivela niente: è propaganda
Siamo in vendita

Tutti. Ci stiamo comprando
Con la sintassi tipica
L’immagine di un altro quando

Tutti. Ci stiamo svendendo
Inconsapevoli del nostro valore
E di quel che stiamo facendo

Quant’era bello essere irresponsabili
Quand’era bello, dopo è diventato tragico
Ogni parola aveva un che di magico
E si intrecciava ai sogni della notte scorsa

Ogni persona aveva la sua maschera
E noi senza costume
Nella stessa direzione

Dormo con te e ti sogno
Poi ti racconto tutto
Tu sorridi e dici che l’hai già vissuto
Nel tuo sogno

Faremo sì che ogni occasione
Trasporti con sé
Una rivelazione

[Stefano Decandia]

lunedì 31 marzo 2014

Il segno del bicchiere

L’amore lascia il segno come fa il bicchiere, un segno circolare; è segno che dovresti andare.
Il simbolo racchiude quella forma: della terra, del vuoto, del tutto, dell’infinito.
Maledetto il giorno che non son partito in guerra; avrei lasciato un figlio, quindi una famiglia.
Maledetto il giorno che ho deciso: «Non rimango, non me lo rimangio, manco se piango».

Eccoci qua…

L’amore lascia il segno come fa il bicchiere, un segno circolare; è segno che dovresti andare.
Il sintomo era espresso fin dal giorno zero, manifesto, nei ricordi di me che protesto.
Maledetto il giorno e tutto il condominio, ché per starti accanto, mi son fatto amputare un arto.
Maledetto il giorno… Ché se avessi avuto un’altra mano non sarei rimasto fermo con le mani in mano.

Quest’amore lascia il segno come fa il bicchiere con la partecipazione del carabiniere; con la sua benedizione siamo andati dentro; mentre il tribunale stabiliva il sentimento.
Non ti posso amare, l’assistente sociale non vuole, mi controlla e mi conta le ore, mi ha preso a cuore; ho bisogno del suo benestare, ha bisogno d’amicizia e io ci devo stare...

Il tuo amore lascia il segno come fa il bicchiere…

[Stefano Decandia]


Immagine: Il segno del bicchiere - Inigammi

venerdì 14 febbraio 2014

Buon San Quintino

La radio dice, che oggi
È giorno di bilanci
Che ti arrangi, che di baci
Scarti e mangi, mai sorrisi

Sulle labbra

Un cofano di legna
Altro che cioccolato
Un carico e al camino

Buon San Quintino
Per un cuore galeotto
Nel giorno di San Valentino

[Stefano Decandia]

domenica 9 febbraio 2014

Il gomito dello scriba

Potrei essere tennista e violinista
Ma non userei mai
Il violino come racchetta
L’archetto come bacchetta
Se fossi pure maestro elementare
Avrei il gomito dello scriba
Un callo a un dente che non morde
Un percorso d'incidenti
Un gallo che suona la sveglia
Ma non bi s'ischidat

(Continua...)

[Stefano Decandia]


Immagine: Saffo

lunedì 6 gennaio 2014

Quello sono io

Volevo essere io quello del tuo per sempre
Quello a piangerti accanto
Quando si gela il volto per il tuo disincanto

Volevo essere io quello del tuo presente
Quello che osserva in silenzio
Il non incrociarsi dei nostri sguardi

Volevo essere io quello del tuo da sempre
Perché io ero lì e tu eri lì
E perché in quel futuro-passato ci siamo riconosciuti e trovati

Volevo essere io quello del tuo per sempre
Perché capire chi sei veramente mi ha fatto tanto male
Ma non mi fa più paura

[Stefano Decandia]


Immagine: La Reproduction interdite - René Magritte