martedì 9 aprile 2013

Che fanno gli uomini?

L’umano contemporaneo resta in casa a pettinarsi tutto il giorno.

Gli altri... si tagliano i capelli con schegge di pietra e preparano acconciature con rametti di legno e frammenti d’ossa.

I vecchi stanno seduti in cerchio, il centro è un calderone, le rughe ruotano in orbita di pelle morta.

Le donne hanno il viso coperto ma il seno è scoperto.
La pancia è dipinta di verde, ma non verde petrolio, né verde militare. Solo verde.
Le gambe son forti e robuste, più delle braccia.
Le piante dei piedi son come di roccia.

I bambini sono assordanti, volatili ma ordinati.
I bambini non sono né maschi né femmine: sono solo bambini.
I bambini distraggono i vecchi.

I vecchi sorridono ai bambini.
Anche i vecchi son solo vecchi.

Le donne son tutte dipinte.

Che fanno gli uomini?

L’umano contemporaneo perde tempo a rimirarsi allo specchio.

Gli altri... infrangono il viso sui cerchi nel lago, spaventano i pesci, non mangiano i pesci.

I vecchi raccolgono frutta polposa, dolce, non danno importanza agli agrumi, ai frutti acidi.
I limoni son doni o semplici decorazioni.

Le donne – ora a volto scoperto – portano i capelli corti: ché nessuna ciocca ne arresti lo sguardo.
La pelle è bruciata dal sole, tranne che in faccia.
Le unghie son solide – anche quelle dei piedi – e dalla tinta uniforme.

I bambini son calmi: bisbigliano versi all’orecchio l’un l’altro; uno di loro ha ottenuto qualcosa da un vecchio, un piccolo oggetto, forse di ferro.

Le donne mostrano il sorriso ai bambini.
I bambini sorridono.
I vecchi sorridono.
Tutti sorridono.

Che fanno gli uomini?

(Continua…)

[Stefano Decandia]

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