sabato 28 ottobre 2017

La cura (La guarigione)

Il tuo senso è sesto / il mio no / e non è primo a nessuno / non è amore se non godi al buio
Se ti piastri i capelli / utilizzo? lacci! / se ci riesci / cresci / se son crespi / smetti
Come vedi / mi trovi / come spiego / riprovi / riproponi i tuoi istinti / e che movenze perverse / poi riponi i tuoi dischi / e sono decadenze (decaDance) / è il degrado che danza / ma non sente il ritmo
È confusionismo / un balletto isterico / è l’espressionismo di un impero senza fondamenta / una nota di dissenso che ti da la tudda / se ci credi / concludi / chi non vuole / crepi

Chi ha fatto politica / ha chiuso con l'anima / chi ha chiuso coi soldi / si è perso per strada / chi ha perso la speranza / ha finito il tempo / chi ha finito / non è mai guarito

Adesso prendi il posto di qualcun altro / non mi sento vitaminico sai
Se mi dessi forza / tutto andrebbe meglio / e non m’importa se non ballerai
Non basta il sonno / per farmi i nervi / non chiedo niente / non voglio fermi / non posso dirti / che sono mesi / che vivo ai margini / e ho le vertigini
Se un aborto è bianco / non ci son gli estremi / per condannarti / per farti fuori
Non sto sclerando / per il momento / sto consumando i miei giorni migliori / facendo pacchi / allestendo fallimenti / e mai investendo sui miei talenti
Na-na-na-na non me ne sto pentendo / sto solo dicendo che...

Chi ha fatto politica / ha chiuso con l'anima / chi ha chiuso coi soldi / si è perso per strada / chi ha perso la speranza / ha finito il tempo / chi ha finito / non è mai guarito

Abbiam un mondo intorno / che vuole tutto / e stiamo sbagliando sogno / stiamo seguendo il falso (il morto)
Abbiam sbagliato porto / ci ritroviamo a largo / ma con le palle in mano / e pure senza tempo
E non me lo ricordo / perché ho le palle in mano / ma non le mollo / oppure vado a fondo / quindi faccio memoria / e scavo dentro al tempo / trovo un percorso ovvero un passatempo

Sono bestie / credono ai fantasmi / lavano il cervello / e appiccichi sul corpo i loro marchi / nanchi che stanno lavorando per te / nanchi che non ci vogliono fottere

Chi ha fatto politica / ha chiuso con l'anima / chi ha chiuso coi soldi / si è perso per strada / chi ha perso la speranza / ha finito il tempo / chi ha finito / non è mai guarito

[Stefano Decandia]

Special-Ste - La cura (La guarigione)

mercoledì 25 ottobre 2017

Carta nuda

Sei carta nuda / e sei in pericolo / la riga che ti suda / la mia palma già t’annusa / e va da destra a sinistra / fra i tuoi fiori e quadri tecnica mista

Sei poverina / anzi come dico a Nuoro “la mischina” / mortificata dall’amplesso di una piuma che non vuol sentir ragioni / sei polverina in bustina per acqua Cristallina

Suona l’allarme se si avvicina / la mia stretta con in pugno la mina / e fai scenate da ictus / manicomi mimi con le mani / mica mi capisci / no

Sei varechina / e quando passi tu / la gente sull’erba / mica ci cammina / sei choco-latina / sei una cingomma nella Coca-Cola perché era l’ultima Aspirina / un’altra lattina che mi curo l’ascesso / risciacquo poi sputo l’eccesso / yeshyeshy’all / sei stella marina / hai le punte ma non tagli / scrivi tagli funkee tagli

Le mie parole sono aghi bollenti / nella carne che mangio / nella carne che va a comporre la mia carne / sono fitte fra i denti / con cui mangio la carne / che va a comporre le parole che immagino immagini / e leggo solo se mi fa riflettere / e guardo la tv solo se perdo tempo / non guardo la tv perché non perdo tempo

Sei ancora viva? / ora che già hai sperimentato la paura / sei stata vittima de La Cura / e ti rivolti / eviti i miei sguardi / speri che non ti penetri / speri che non pensi / speri che non m’ispiri più niente / non aspiri più a niente / non respiri per niente

Non fare lisci su fogli lisci / cravo parole negli interstizi / non fare capricci

Non è pubblicità è anima / non è hardcore è underGround / vitaVera da NùOROcity

Se sei coperta spogliati / ma se sei carta nuda / sei in pericolo / la riga che ti suda / la mia palma già t’annusa / e va da destra a sinistra / fra i tuoi fiori e quadri tecnica mista

[Stefano Decandia]


venerdì 13 ottobre 2017

Carchi cosa m’at a fachere (mutha fucker)

Siete pronti ad infilarvi gli scarponi
per un viaggio nella neve della Nuoro bene?
Siete pronti a darvi guerra come lupacani, mangiasolitari, spiegavele ed adesivi-ragnatele?
Scorpacciata di pane scordato
ho dimenticato a casa l’accordatore cromatico Tico-Tico
sul finale si è fuso il finale
cambierò finale
tanto è molto se finisce male o in mani amare

Qui la scelta è farsi, fare, o farsi fare
non farsi sopraffare, fai fare
non avere fretta
non usare calma
provo ad aspettare l’alba
carchi cosa m’at a fachere (mutha fucker)

[Stefano Decandia]

Special-Ste - Carchi cosa m’at a fachere (mutha fucker)

giovedì 12 ottobre 2017

Mediterraneo

Sono nel centro del mediterraneo
godo di sole di latte e di grano
e sto sempre in forma nella mia piattaforma
mi liscio la faccia con le braccia

Ma è proprio roccia?
Mi sembra roccia
salda solida preda chi abbochina
si sgola in ogni gola
e canta solamente quando si sente sola
Ho strozzato una chitarra
parlate a bassa voce
i vicini sono allergici alla luce
io grido in ogni goccia
e canto solamente se sto sotto la doccia
Lo spettro del colore è ancora vivo
spiedo il mio sonno
ago il mio vino
piombo maleodorante sgasa il mio cibo
mi fascio le labbra con le dita
unghie e matita
Fumante mora ti allaccio
e farò presto Domattina ce n’è una sola
Cardioaspirina in mezzo alle lenzuola
ecco i vostri secoli di storia

Sono nel centro del mediterraneo
godo di sole di latte e di grano
e sto sempre in forma nella mia piattaforma
mi liscio la faccia con le braccia

Che son sardo te lo dico in italiano
se no non ci capiamo
Mediterraneo
che il sole batte anche sull’ultima ruota del carro
e in periodi di magra si asciuga il legno
Apprezzo la monotonia del luogo
disprezzo chi disprezza come siamo
monotonia nel suono
dalle voci gutturali all’influenza degli americani
Velluto, poliestere, orbace
tessuto vissuto, quotidianamente
imbevuto di sangue e vino versato
bevuto, salute, finito, aiuto

Sono nel centro del mediterraneo
godo di sole di latte e di grano
e sto sempre in forma nella mia piattaforma
mi liscio la faccia con le braccia

Ti puoi togliere la giacca, non le spalle
la crema dalla pelle, non la pelle
Vedi l’acqua che ti scorre addosso?
Respira, forma una guaina nello stomaco
come ingoiare una busta di nylon piena di nylon
come il cellophane che tiene incatenato il tuo diapason
«Rendilo libero, resisti, arrivo» firmato un amico
Amo la mia terra, odio i suoi difetti
Amore e perdono, la storia dell’uomo
Gusto buono
olio, pomodoro, sale, alloro ed è un capolavoro

Sono nel centro del mediterraneo
godo di sole di latte e di grano
e sto sempre in forma nella mia piattaforma
mi liscio la faccia con le braccia

[Stefano Decandia]


Special-Ste - Mediterraneo

Martiri

Il sale i Qualunquisti non lo mangiano, lo fanno
di notte mica dormono, pensano troppo
di giorno il mondo è acceso quindi se lo godono
il fiato non gli manca e tagliano il respiro
Venuta l’alba non sentono rumori
con le scarpe sportive cancellano le impronte
è un nuovo Rock il suono è sintomatico
vecchia esistenza a rischio limitato
Parlano il sardo per non dimenticarlo
spesso purtroppo soffrono maldivita
e nonostante non accenni a calare
cantano e non sanno suonare

Non c’è malizia in questo freddo che fa glaciare la tua bontà d’animo
Non si può esser martiri di felicità

Cosa fanno gli animali per divertirsi?
Si sentono liberi
Cosa fanno gli uomini per divertirsi?
Si rendono schiavi

Gli abbracciatutto hanno l’ego adesivo
custodito con metodi letti sul sillabario
staccano salti come corde di violino
non ci fosse un’anteprima in vetrina da avvicendare
La quadreria è solo un presente per signore che fan parte della scuderia
ma si sa alcune mani sono più sensibili
e vanno a riconoscere subito le fatiche
Sentono aromi che i cani non distinguono
e rigorosi appunto in queste occasioni
si porgono agghindati di tutto punto
e carichi di buone intenzioni

Non c’è furbizia nella praticità
È un artificio d’ufficio che ti da la stangata
Non si può esser martiri di felicità

Cosa fanno gli animali per divertirsi?
Si sentono liberi
Cosa fanno gli uomini per divertirsi?
Si rendono schiavi

[Stefano Decandia]

Santo Stefano (Giotto)

Special-Ste - Martiri

martedì 10 ottobre 2017

L’uomo

L’uomo era una bestia rara
Con pelo fuori e interni d’alcantara
Si girava la savana
Si riuniva pure senza la campana
Si accampava per il sonno
Non campava
Non contava le ore
Contemplava il sole
Non possedeva gesti né parole
Produceva amore per la prole
Il cielo le sue scuole
A terra le sue suole
Di pelle, carne, ossa, quelle suole
E in quelle ore, la lezione
Era cercare per mangiare
Strafare per amare
Modificare il posto dove stare
E non aver paura di morire
Perché tutto torna a vivere
Se lo sai seppellire

Si può cacciare per mangiare?
Uccidere per procreare?
Strappare?
Rivoltarsi contro chi ci può capire?
Rovesciare leggi che non possono finire?

Si può vivere ai margini?
Si può vivere sopra?
Si può vivere meglio?
Si può vivere o no?

L’uomo ha consumato il mondo
E con il minimo ha preso primo e secondo
Ha fatto il mimo per sfuggire ai dinosauri
Ha costruito palafitte per evitare fitte intercostali
Ha messo su mille canali di disinformazione ed acque rurali
Ha preso il posto di chi l’ha messo al mondo
Ha preso il mondo e l’ha messo a posto, eh...
Ha dato premi a chi ha fatto questo
Ma poi la storia, di nascosto
Proclama criminali: eroi
Acclama chi è contro di noi
E fa soltanto gli interessi suoi

Si può cacciare per mangiare?
Uccidere per procreare?
Strappare?
Rivoltarsi contro chi ci può capire?
Rovesciare leggi che non possono finire?

Si può vivere? Ai margini!
Si può vivere? Sopra!
Si può vivere? Meglio!
Si può vivere o no?

[Stefano Decandia]


Special-Ste - L'uomo