sabato 21 novembre 2015

FransMars

Francia e Marte lo
Sanno come le
Cose vanno

Piccole mentine blu
Piccole divise blu
Tute blu
Colletti blu

Basta che si aprano un po’
Tutti a chiedersi
“Come fanno?”

Si concentra un interesse
Intorno al Mai
E mai intorno all’Interesse

Fra l’alce e il (suo) mantello
Non saprei
Cosa scegliere

Di certo l’alce
Non avrebbe dubbi
Sul mantello

Far d’incudine un macello
Alla Francia
Preferisco Marte

Alla Terra
Preferisco Marte

(Continua…)

[Stefano Decandia]


ub7-FransMars (21 novembre 2016) [Live Demo VRS]
Base: Rankiu
Voce, parole e audio: Decandia

mercoledì 4 novembre 2015

Nuova formazione

Scontri fra emozioni manifeste
E forze dell'ordine interiori
Nel teatro del mio corpo umano
Generano crimini inferiori

Gioia e sensazioni per le feste
La felicità che rende triste
Svelano delitti ben più gravi
Che scoprire poi che non esiste

Non avrò paura
Paura avrà di me
È il cambiamento che mi resiste

Non avrò paura
Paura avrà di me
Avrò il diritto d’esser triste

Amo il diritto d’esser triste

Scaccio i mostri della tradizione
Con movenze pressoché rituali
E così scongiuro tutti i mali
Faccio del mio corpo una prigione

Mi astengo dall’ascolto di ogni suono
Tenendo le cadenze musicali
E se ne avrò ragione
Rinuncerò all’amore
Ma non rinuncerò ai miei mali

Non avrò paura
Paura avrà di me
È il cambiamento che mi resiste

Non avrò paura
Paura avrà di me
Avrò diritto ad esser triste

La nuova formazione
È già parte di me
È il cambiamento che mi resiste

La nuova formazione
È già parte di me
Avrò il diritto d’esser triste

Amo il diritto d’esser triste

La nuova formazione
È già in trasformazione

Io non avrò paura
Paura avrà di me

(Continua…)

[Stefano Decandia]

lunedì 2 novembre 2015

Sono ancora quel bambino

Sono ancora quel bambino (triste)
Che restava tanto tempo (zitto)
Con quegli occhi che sembravan (grandi)
Forse più di quanto grandi fossero
Domandavano d’amore però
Ricevessero l’amore non so
Sono ancora quel bambino
Pure adesso che son grande

“Mi ricordo quando ero grande”
Lo dicevo da bambino
“Dài, facciamo che siam grandi”
“Io la mamma tu il piccino”
“Io la moglie tu il marito”
“Io la morte tu la vita”
Io per te vorrei che stessi (sempre)
Qui al mio fianco nella notte (buia)

Sono ancora quel bambino
Che dormiva nei tuoi piedi
Mi facevano cuscino
Eran solidi e i chilometri
Ogni passo che depongo
È un tributo per quei piedi
Tanto all’andatura dritta
Quanto ad ogni deviazione

Sono ancora quel bambino...

Io da te vorrei che non finissi (mai)

(Continua…)

[Stefano Decandia]

sabato 10 ottobre 2015

La furia

Vorrei averla addosso quella furia
Dieci polpastrelli
Fare indagatorio
Manicure artigianale
Per le dita medie
Cura più speciale

Vorrei averla addosso quella furia
Strette come morse
Morsi sul corsetto
Sciolgono le stringhe

Di corsa i palmi sulle borse
Fanno maschera e bavagli
Sguardo, voce e padiglioni auricolari
Come in un acquario
Trasloco fra le bolle ed i bagagli

Viaggiatori improvvisati
Sanno di raggiungere una metà
Non conoscono destinazione
Nello sconosciuto il punto d’arrivo
Punto ma di una circonferenza

(Continua…)

[Stefano Decandia]

venerdì 9 ottobre 2015

Il Cristo coi blue jeans

Tu, al mare, non scendi più
E mi ricordi
Il Cristo di Gauguin
Il nostro amore è
Pubblicità dei jeans
Entrambi a torso nudo
Ricordami così
Ma con in dosso i Levi’s

Se ci fosse Lévi-Strauss
Ad osservarci
Il Cristo di Gauguin
Potrebbe impallidire
In mezzo a tanto jeans
In mezzo a tanta pelle

Tu, com’è che non m’ami più
L’amor non può finire
Si son strappati i jeans
Si sono scoloriti
Ma son pur sempre i jeans
Dei tempi dell’ardore

Il nostro amore è
Pubblicità dei jeans
Entrambi a torso nudo
Ricordami così

Si son strappati i jeans
Si sono scoloriti
Ma son pur sempre i jeans
Dei tempi dell’ardore

Ci fosse Lévi-Strauss
Ci fosse Marcel Mauss
Pubblicità dei jeans
e würstel senza pelle

Se ci fosse Lévi-Strauss
Se ci fosse Marcel Mauss
La pubblicità dei jeans
Ma con in dosso i Diesel

[Stefano Decandia]

giovedì 9 luglio 2015

I gialli di Van Gogh

Cosa ti leggerò
I gialli di Van Gogh
O d’Agatha Christie
Od altri mai visti

Al buio leggerà
La luce leggera
La gatta al buio de
La gattabuia è

Segreto segrego
Nelle segrete e non
Voglio seguire se
Solerte sregolo

Odi Agatha Christie
Ed odi per Van Gogh
Che resta il nostro eroe
Non voglia Hercule Poirot

Grandezza ai minatori
Vergogna e disonore
E vita senz’amore
Per i millantatori

Evita assenza amore

(Continua…)

[Stefano Decandia]


Immagine: Il Cristo giallo _ Paul Gauguin

mercoledì 1 luglio 2015

Fortunato più di me

Sai che chi
Felice più di me
Se la intende col respiro
Non ostacola il cammino

Sai che c’è
Che al mondo oltre io e te
Un esercito di me
Che non è da meno mai
Ma vuole

Pensa se
Anche qualora fosse vero
Questo potesse guidare il tuo pensiero

Pensa se
Qualcuno avesse quest’idea
Saremmo tutti in pericolo, in balìa

Ma di chi?

Sol di chi
Per puro caso è
Più fortunato di
O forse pure meno
Al meno. Non così

Che al mondo oltre io e te
Un esercito di tu
Che non è da meno mai
Ma vuole. Sempre più

A fatica andare
Proprio dove
Perché è talmente
Pieno pure Altrove

Altro che

Fortu-nato sotto il segno del centauro
Mani insanguinate
Ma non ti farei del male
Mai. Non ti
Passerei le notti a dedicarmi
Notti a medicarti. Non ti

Sfaticato, mendicarti
Mani tra le fiamme
Spoglie fra le braci
Braccia spoglie. Zampe
Nude tra le foglie

Fammene del male se ne hai
Chi è più felice di
Di certo non lo sa

(Continua...)

[Stefano Decandia]

domenica 28 giugno 2015

La tua testa da Soldato Jane

Eri genio della lampada in canotta
Versata lenta dentro quei sarouel
Con la testa da Soldato Jane
Ed il ventre roteante

La tua linea attraversava me

Dagli spigoli fino alle imbastiture
Credo niente ti potesse contenere
Con la testa da Soldato Jane
Ed i fianchi rotondi

La mia linea attraversava te

La tua linea attraversava me
La mia linea attraversava te
La tua testa da Soldato Jane
Il mio cuore in mutande

La tua linea attraversava la mia strada
Uno scatto e abbandonasti le scarpe
Procedendo di corsa scalza
In accordo con quel volo di scarpe

La mia linea attraversava la tua strada
A tutt’oggi ancora cerco le scarpe
Retrocedo senza forza scalzo
La discordia del ritorno sui passi

La tua linea attraversava me
La mia linea attraversava te
Quest’intreccio non ha retto il collasso

La tua testa da Soldato Jane
Il mio cuore in mutande

(Continua…)

[Stefano Decandia]

sabato 13 giugno 2015

Dinamiche d'appartamento

Atterrito dall’ennesimo conflitto
Troppo silenzio in questo buco in affitto
Congestione della relazione
Guaina sulla pelle come insolazione
Guanti per mapparti la schiena
C’è La Fredda che si cena
Mi distendo sul divano
Un’altra serie e non di addominali
Ma di fiction degli americani
E meno male non abbiamo cani

Ho innaffiato le tue piante proprio come hai detto
Ma son solo morte perché non c’è affetto
È evidente che la corda spezzerebbe ogni complesso
Ecco dove non arriva il sesso

Prima si faceva Amore proprio tutto il giorno
Più volte tanto da chiamarlo Porno
Dopo si parlò d’amore per settimane
E poi si stette zitti mesi a contemplare

Un ricovero coatto verso l’ospedale
Diede senso alle parole di mio padre*
Quante volte hai scomodato il desiderio
Di’ la verità ma tu non fai mica sul serio

Ho rimesso le tue cose come avresti fatto
Ma non eri soddisfatta affatto
È evidente tutti i calcoli giungono al termine
Dove ti trovai ti persi al terminale

Prima si faceva Amore proprio tutto il giorno
Più volte tanto da chiamarlo Porno
Dopo si parlò d’amore per settimane
E poi si stette zitti mesi a contemplare

Prima si faceva Amore tutto il giorno
Tanto da chiamarlo Porno
Dopo si parlò per settimane
Poi si stette zitti a contemplare

* Xy xyx xyxxy, xyy y xyxyxyxyxy

(Continua...)

[Stefano Decandia]

lunedì 1 giugno 2015

La Prostituta ed il Coltello

Si innamorò della Prostituta
Poi la difese con il suo coltello
Il suo contegno tutto in quel coltello
In quel Coltello la Sua dignità

Si innamorò della Prostituta
Incarnazione di una sconosciuta

L’ama smussata a pelle di Leopardo
Gabbia-nella Pantera
Ruggine nel suo sguardo

Colma di quel Bastardo
Fulmine a primavera morì
Priva di denti come quella Sega

Si innamorò della Prostituta
Pelle di fragola e di bocca asciutta

Mentre scappava con un tacco rotto
Le urlava dietro: Puttana! Lama...

Le unghie infilate dentro i buchi delle calze
Le ingiurie incise col rasoio sulle guance

E addosso al corpo brutalmente nudo
Tutti i suoi nomi scritti col rossetto
Puttana Cagna Ladra

« Mi hanno sfasciato la faccia con il coltello »

(Continua...)

[Stefano Decandia]


sabato 14 febbraio 2015

Il solco

È così che più o meno nasce un solco
La distanza si misura con la rabbia di un sorriso sporco
Si comincia così…
Ti prometto che non ti farò del male
(Lo ricordi fra l’odore d’olio e d’ospedale)

Il tuo sangue è ancora lì
Appiccicato a quella foto di mia madre
Che sta troppo bene specie dentro quella tua cornice
È argento? La prendo. Vado e mi diverto, faccio svelto, torno presto…

Purtroppo son fatto così
I miei cinque minuti duran quindici minuti
Le mie giornate-no: settimane
Io ho il ciclo? Tu stai male!
Io son l’uomo. Tu sei presa male

Così una mano tira l’altra
E tutt’e due sulla tua faccia
Ti vergogni? La dovrai pagare
Eh sì, suona come una minaccia
Ma lo sai che t’amo
Ed è per il tuo bene
Son l’unico che t’ama
Nessuno ti vuol bene

Sol tanto io ti amo
Sol tanto io ti amo.
Sol tanto io ti amo!

(Continua...)

[Stefano Decandia]

mercoledì 11 febbraio 2015

L’orologio dà polso

Schiavo del tempo con l’orologio al polso come catena al collo, come sciarpa d’acciaio: mal di gola e ruggine. Contagocce? Fuggine. La clessidra? Sfuggile!

L’anno che verrà sarà il prossimo, l’anno passato l’hanno passato alle armi. Non arrestarmi, fammi arrivare al punto del discorso, lo so che il punto appena inizio è sempre più lontano: è lui che si sposta ed io, gesticolando, lo mimo con la mano.

Ancora guanti gialli, ora per lavare i piatti, come i Dj dimenticati. È una vendetta positiva perché il mondo è neutro e coi colori riempio spazi di un dipinto rétro.

È una puntuale dimensione piena di muffe e segatura, al passo con la mia natura.
Sarà cultura avere i dischi agli scaffali ma anche far fuoco col cannello sui maiali.

Avrò a che fare con questioni oltre la mia statura ma non ho sonno e non ho paura.

Non mi ricordo più se ho sonno e se ho pensato d’aver paura o se stressato ho ripensato al fatto che dovrei dormire perché ho sonno ed ho paura di non esser riposato. L’ho sognato o non ho mangiato?

(Continua…)

[Stefano Decandia]


La persistenza della memoria > Salvador Dalí

martedì 3 febbraio 2015

Amoressia

La parola è curativa
E se è un mistero è meglio
Perché è la parola magica a tenerti sveglio
Non comprendi il senso
Ma ne prendi atto con il corpo
Nutre il mostro
Fa luce al nucleo
Pianta il seme nell’inconscio

Sotto ipnosi mi ha frainteso
Ma non è un problema
Faccio pace con me stesso
Raschio convenzioni
Poi traduce il libro delle percezioni
Per il tramite delle mie polluzioni

Sono io che mi sento male
O tu che mi senti male?
Non c’è terapia senza malattia
Non c’è guarigione senza terapia
Quanta ipocrisia

Soffro d’Amoressia
Rifiuto la Tua relazione
La chiamo Tua ché non è Mia
Per me è fobia
Per me è lo specchio
Della condizione in cui mi trovo
Quando lo attraverso
Non riconosco il nome
Non lo sento addosso
Quanto è passato?
Niente
Il tempo non esiste
E passo il tempo a divenir me stesso
Siate ciò che siete!
Ripeto con assuefazione
Al desiderio
Che sorveglia il Nome

Soffro d'Amoressia
E amore sia…

(Continua...)

[Stefano Decandia]