sabato 14 febbraio 2015

Il solco

È così che più o meno nasce un solco
La distanza si misura con la rabbia di un sorriso sporco
Si comincia così…
Ti prometto che non ti farò del male
(Lo ricordi fra l’odore d’olio e d’ospedale)

Il tuo sangue è ancora lì
Appiccicato a quella foto di mia madre
Che sta troppo bene specie dentro quella tua cornice
È argento? La prendo. Vado e mi diverto, faccio svelto, torno presto…

Purtroppo son fatto così
I miei cinque minuti duran quindici minuti
Le mie giornate-no: settimane
Io ho il ciclo? Tu stai male!
Io son l’uomo. Tu sei presa male

Così una mano tira l’altra
E tutt’e due sulla tua faccia
Ti vergogni? La dovrai pagare
Eh sì, suona come una minaccia
Ma lo sai che t’amo
Ed è per il tuo bene
Son l’unico che t’ama
Nessuno ti vuol bene

Sol tanto io ti amo
Sol tanto io ti amo.
Sol tanto io ti amo!

(Continua...)

[Stefano Decandia]

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