lunedì 24 aprile 2017

Si potesse non comunicare

Non si può non comunicare
Tutto quello che dici o non fai
Tutto quanto mi parla di te
Quel che sento mi parla di me

Anche se non posso sopportare
Che la vita mi ritorni indietro
Che la vita mi ritorni dentro
Alle origini del male

Non si può non comunicare
Tutto quello che penso mi crea
Devo demolire l’armatura
Fino a cedere sulla mia idea

Mi dispiace ma devo andare
Voglio credere alla mia idea
Stare in piedi sulla mia andatura
E brillare ma di luce mia

Ma si può o non si può
Non si può o non si vuole
Si potesse non comunicare

Non si può non comunicare
Ma si può comunicare male
Io non credo a tutto ciò che penso
Perché penso mi sia stato imposto

Non ti metto al mio posto
Abbandono il tetto coniugale
Prendo il ruolo del mostro
Se i miei figli saranno sale

Voglio spingermi sul crinale
E lanciarmi senza guardare
Se mi guardo mi faccio male
Non son pronto a vedere

Ma già so che lo dovrò fare
Questo tuffo mi farà partire
Questa notte dovrà finire
Questa luce dovrà morire

Ma si può o non si può
Non si può o non si vuole
Si potesse non comunicare

Non si può non comunicare
Abbandono l’altare
Credo solo in ciò che non esiste
Siamo isole: il confine è il mare

Isolani senza più confini
Quei confini che non li vediamo
Quando l’unico confine è il mare

Mare Nostro sei conduttore d’energie e di persone
Mare Nostro che si specchia il cielo
Non si vive di solo mare

Cosa resta del mare
Non si vive di solo mare

Cosa resta nel mare
Quando non si può comunicare

[Stefano Decandia]

lunedì 17 aprile 2017

Allarme Cortocircuito

Ricordo che parlavi piano
Ricordo che mi amavi piano
Quei brutti segni sulla mano
Quel giorno che mi urlasti piano
Io camminavo sulle uova
Vivendo un’esistenza in prova
Allarme c'è Cortocircuito
E quel silenzio disumano
È meglio se ricominciano

Ricordi il bacio con il salto
Ricordo provocavi il santo
Ricordi mi prendesti a botte
Che lunga che fu quella notte
Che non sapevo come fare
E non sapevo dove andare
Se non dormirti proprio accanto
Mi sono spaventavo tanto
Ho ancora i segni sulla mano
Quel giorno che mi urlasti piano
Io camminavo sulle uova
Vivendo un’esistenza in prova
Allarme c’è Cortocircuito
E quel silenzio disumano
È meglio se ricominciano

«Vedi di camminare dritto»
Quando uscivamo stavo zitto
Ché non potevo dire niente
E non potevo fare niente
Meglio tacere per non sbagliare
Il dispiacere di non sbagliare
Meglio che non mi squilli il telefono
Spero che non mi squilli il telefono
Di nuovo i segni i segni sulla mano

[Stefano Decandia]

domenica 16 aprile 2017

Prenderò sonno presto

Prendo le gocce per addormentarmi
Rivendico il mio sonno
Pesto pasticche per polverizzarle
Prenderò sonno presto
Ad occhi aperti al buio pesto

Non avrei voglia di pensieri
Ma vengono da Altrove
Non avrei voglia di fissare
Quel soffitto che in faccia mi piove
Quel soffitto che si muove

Prendo altre gocce ma non mi addormento
Pesto pasticche ma non mi rilasso
Prendere sonno è ormai un miraggio
Perderò sonno prendo coraggio

[Stefano Decandia]

martedì 11 aprile 2017

Niente fa male

È ritornata la notte
Eri tornata di notte
Notte che muore di noia
Con te che muori di noia

Cos’è che ci porta via così
Noi altri ad aspettarti
Nient’altro da aspettarti

Non ti è permesso più farmi del male
Non ti è concesso più farmi del male
Non ti permetto di farmi del male
Farsi del male cos’è

Da questa notte si cambia l’orario
Da questa notte cammino al contrario
Prendo lo spazio per allontanarmi
E mi allontano per avvicinarmi a me

Cos’è che mi porta via da te
Sento il bisogno di riconciliarmi
Il bisogno di riconquistarmi

Non ti è permesso più farmi del male
Non ti è concesso più farmi del male
Non ti permetto di farmi del male
Farsi del male cos’è

Ora ho capito che cosa rimane
Purtroppo non rimane niente
Ma quel niente fa male
Quel niente fa male
Convincersi che niente fa male
Niente fa male
Quel niente non lo cura niente
Niente fa male

[Stefano Decandia]