Amo la città vuota
Le strade assolate
La quiete del meriggio bollente
Assolato sa di solitudine
Di calma intima
Ronzio desertico
Brusio di terra cotta cocente
Camminando a piedi sbalzi
Eviti ferraglie
Meriti germogli
Dalla pianta dei piedi scalzi
Là dove la palma si fa spessa
S’infittisce e non ne fa mistero
Il tallone diventa nero
Preserva il tronco
Dalle punte acuminate
Rampica dal polpaccio
Su fino all’avambraccio
Conserva lembi di pelle molle
Monito di vescica
Bolla della salita
(Continua...)
[Stefano Decandia]
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