Quando bevo non sento
L’alcol mi tappa le orecchie
Non sento le tue ragioni
Non riesco ad ascoltare
la tua visione del mondo
la tua versione della storia
Sento il suono prodotto
dalle tue labbra in movimento
Vedo la tua lingua farsi battaglio
ma sopratutto gli occhi sparire
nell’incavo delle orbite
manifestazione di eccessivo stupore
Tanto che proprio non capisco
come tu possa non darmi ragione
Cuore di spugna secca
taglio e incarto lembi
del tuo corpo inerme
Non c’è bisogno che tu finisca la frase
in quanto – non capendo più nulla
ho già capito tutto
e appena apri bocca
ho impazienza di risponderti
e col mio eloquio contorto
altro non faccio
che chiuderti la bocca
spingerti all’angolo
È l’unico liquido
per via del suo effetto tossico
ad essere in grado
di far salire il galleggiante
che aziona l’interruttore
E allora click
si spegne tutto
è un modo per arrestare il flusso
l’unico – di mia conoscenza
per spezzare l’anello
per evitare il ritorno
quando farlo è necessario
ma ha troppe controindicazioni
Ce ne fosse un altro
Ce ne sarà un altro
Giuro che lo cerco
[Stefano Decandia]
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