La distanza si misura con la rabbia
di un sorriso sporco
Si comincia così…
Ti prometto che non ti farò del
male
(Lo ricordi fra l’odore d’olio e
d’ospedale)
Il tuo sangue è ancora lì
Appiccicato a quella foto di mia
madre
Che sta troppo bene specie dentro
quella tua cornice
È argento? La prendo. Vado e mi
diverto, faccio svelto, torno presto…
Purtroppo son fatto così
I miei cinque minuti duran quindici
minuti
Le mie giornate-no: settimane
Io ho il ciclo? Tu stai male!
Io son l’uomo. Tu sei presa male
Così una mano tira l’altra
E tutt’e due sulla tua faccia
Ti vergogni? La dovrai pagare
Eh sì, suona come una minaccia
Ma lo sai che t’amo
Ed è per il tuo bene
Son l’unico che t’ama
Nessuno ti vuol bene
Sol tanto io ti amo
Sol tanto io ti amo.
Sol tanto io ti amo!
(Continua...)
[Stefano Decandia]