L’umano privo d’ali, su nel cielo
Appaga il desiderio di volare
E poi ci crede come fosse vero
L’amore sulla luna è più leggero
Che sembra di toccarsi con un dito
Invece ci vorrebbe un braccio intero
Oggi ho più bisogno di sognare
Che di realizzare un sogno
Abbagliato da luci da labbra
Ho bagnato perfino la sabbia
Ha ballato da sibilla fino all’alba
Ammalato da corrente d’oltretomba
Ammaliato da quel vortice di coda
Ho pregato come Giuda perché fosse soda
Oggi ho più bisogno di sognare
Che di realizzare un sogno
Amami sacerdotessa
Ama finché perdo la testa
Il segno della pena che mi guida
La mano su parete di caverna
Le lettere compaiono allo schermo
Combinano si formano mi fanno ridere
Spariscono ritornano mi fanno cenno
Per la tragedia della trasmissione
Rinnovo il senso nella confusione
Oggi ho più bisogno di sognare
Che di realizzare un sogno
Risorse dalle sue rovine
Con l’unghie spezzate
Avvinghiate al confine
Voleva baci in riva
Ma il mare non pativa
Ed ecco un altro amore alla deriva
Non baciarmi vicino al mare
Baciami vicino al collo
Amo esser amato fuori-luogo
Amami fuori-luogo
Fuori dal mio territorio
Amami all’olio
Mentre pensavo al corpo della geografia
Il corpo improvvisava una coreografia
E le ossa in fila pronte per la linea
Passi di una danza triste
Cuore che resiste
Credo solo in ciò che non esiste
Oggi ho più bisogno di sognare
Che di realizzare un sogno
(Continua...)
[Stefano Decandia]
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