Hai avuto tutto il giorno per cercami
ma nell’ora della quiete
ciò che prima lacerava: tace
La mancanza diventa sopore
il tuo volto svanisce
lo vedo sfocare
L’organismo rallenta
Gli angoli della bocca – puntano
ognuno – al proprio occhio sovrastante
e mi sento sereno, sfinito
Per oggi ho finito
la cena leggera
i piatti puliti
ho chiuso la porta
e il gas
Depongo l’arco
ricopro la faretra
nessuna freccia – oggi
è stata scoccata
Copro il mio corpo nudo
cotone bianco sul petto
sprofondo fra i mandala di seta
dentro un sonno circolare
conto i colori girare
Irrompe nel sogno
la voce della radio accesa
prendi quel tono crudele
che muore la candela
dialogo sulla nostra contesa
Apro gli occhi per il cicalio
temo, prima d’allungar la mano
ma non riesco a farne a meno
allora mi faccio coraggio
e leggo...
Hai avuto tutto il giorno per cercami
e appari solo adesso
a disturbare il riposo pacato
solo per chiedere – in tutto il giorno
che cosa ho fatto
[Stefano Decandia]
Bella, intensa, riesce a rendere il vuoto provenire dall'Ego.
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